28 febbraio 2025 | MICHELE ACCETTELLA

Il Cervello in Terapia: La Scienza Dietro i Cambiamenti Neurologici

l Cervello in Terapia: La Scienza Dietro i Cambiamenti Neurologici

Introduzione alla Neuroscienza della Psicoterapia 

Quando intraprendiamo un percorso terapeutico, spesso non siamo consapevoli delle profonde trasformazioni che avvengono dentro di noi, in particolare a livello neurologico. La psicoterapia non si limita a fornire strumenti per comprendere e gestire le emozioni; essa agisce direttamente sul nostro cervello, modificandone la struttura e il funzionamento. Questo processo è supportato dalla neuroscienza, che ci permette di comprendere meglio come le esperienze psicologiche influenzino la nostra mente e, di conseguenza, il nostro comportamento. 

In questa sezione, esploreremo come le esperienze emotive e cognitive vissute durante la psicoterapia interagiscano con il nostro cervello, favorendo cambiamenti che possono portare a un miglioramento del nostro benessere mentale. La psicoterapia, infatti, stimola il cervello a riorganizzarsi e a formare nuove connessioni neuronali, un processo che non solo facilita la guarigione emotiva, ma promuove anche una crescita personale duratura. 

Sono Michele Accettella, psicologo, psicoterapeuta, analista junghiano a Roma. Da oltre 15 anni aiuto le persone a migliorare la qualità delle loro vite attraverso la crescita della personalità.
Il mio lavoro consiste nel creare le migliori condizioni possibili — all’interno della relazione terapeutica — per far emergere e sviluppare al meglio gli aspetti complessi della tua personalità,  conquistando con questo una maggiore soddisfazione di vita.

Le Basi Neuroscientifiche della Psicoterapia

Per comprendere come la psicoterapia modifichi il cervello, è necessario fare un passo indietro e analizzare i principi fondamentali della neuroscienza. Il cervello umano è incredibilmente plastico, il che significa che ha la capacità di adattarsi e cambiare nel tempo, anche in età adulta. Questo fenomeno, conosciuto come neuroplasticità, è alla base della nostra capacità di apprendere, adattarci e, nel caso della psicoterapia, di trasformare le modalità disfunzionali di pensiero e comportamento. 

La psicoterapia stimola questa plasticità cerebrale, creando nuove connessioni neurali che sostituiscono schemi di pensiero più rigidi e automatici con modalità più flessibili e adattive. Le emozioni, infatti, giocano un ruolo fondamentale in questo processo. Ogni volta che affrontiamo un’emozione difficile durante la terapia, il cervello viene messo alla prova, formando nuove connessioni che ci permettono di reagire in modo diverso in futuro. 

Come la Psicoterapia Interagisce con il Cervello

Le emozioni e i pensieri sono processi strettamente legati alla nostra biologia, e la psicoterapia lavora proprio su questo legame. Quando parliamo di esperienze emotive durante la terapia, non stiamo solo parlando di eventi psicologici, ma anche di attività neurale che si verifica nel cervello. La psicoterapia stimola aree cerebrali specifiche, come la corteccia prefrontale, coinvolta nella regolazione emotiva e nella presa di decisioni, e l’amigdala, che è il centro della paura e delle risposte emotive forti. 

Durante la terapia, l’elaborazione delle emozioni può portare alla riorganizzazione di queste aree cerebrali. Ad esempio, un paziente che ha subito traumi emotivi può, attraverso il trattamento, imparare a regolare meglio le proprie risposte emotive, riducendo l’attività dell’amigdala e aumentando l’attività della corteccia prefrontale. Questo cambiamento migliora la capacità del paziente di affrontare situazioni stressanti in modo più equilibrato. 

Meccanismi Neurologici della Psicoterapia

Il processo di cambiamento cerebrale durante la psicoterapia è il risultato di meccanismi neurologici complessi. La riorganizzazione cerebrale avviene man mano che i pazienti affrontano emozioni difficili e sviluppano nuove modalità di pensiero, adattandosi alle esperienze psicologiche. Le sinapsi, le connessioni tra i neuroni, si rafforzano o si indeboliscono in risposta a stimoli esterni, tra cui le esperienze terapeutiche. 

Inoltre, la psicoterapia stimola la formazione di nuove connessioni neuronali. Ogni volta che il paziente apprende un nuovo modo di pensare o di reagire, il cervello crea nuove sinapsi che rinforzano questo cambiamento. Questi nuovi percorsi neurali possono sostituire quelli vecchi e disfunzionali, migliorando la capacità del cervello di rispondere in modo sano e adattivo agli eventi della vita quotidiana. 

Riorganizzazione e Adattamento Neurologico

Durante il percorso terapeutico, il cervello ha la straordinaria capacità di adattarsi e riorganizzarsi. Questo processo è essenziale per il cambiamento psicologico che si verifica in terapia. Quando affrontiamo emozioni, pensieri e comportamenti che prima sembravano invincibili o radicati, il cervello, attraverso la neuroplasticità, inizia a sostituire i vecchi schemi disfunzionali con nuovi percorsi neurali, più sani e adattivi. Ogni esperienza terapeutica diventa quindi un’opportunità per il cervello di “scrivere” nuovi capitoli nella nostra vita, creando nuove connessioni che supportano un modo di pensare e agire più positivo e funzionale. 

Questo adattamento neurologico non accade in modo rapido o superficiale. Richiede tempo, riflessione e la possibilità di esplorare emozioni spesso difficili. Ogni volta che affrontiamo un’esperienza emotiva o cognitiva in terapia, il cervello impara a rispondere in modo diverso, più equilibrato, favorendo la creazione di connessioni neurali che rafforzano il cambiamento. È un processo di riorganizzazione che continua a evolversi, portando con sé il miglioramento non solo delle nostre emozioni, ma anche della nostra capacità di affrontare le sfide quotidiane. 

Il Ruolo delle Emozioni nel Cambiamento Cerebrale

Le emozioni non sono solo risposte psichiche, ma anche processi profondamente radicati nel nostro cervello. Esse giocano un ruolo fondamentale nel modificare i circuiti cerebrali e sono tra i principali fattori che stimolano la neuroplasticità durante la psicoterapia. Quando esploriamo e affrontiamo emozioni difficili in un ambiente sicuro e supportivo, il cervello reagisce modificando le connessioni neuronali. Questo cambiamento è ciò che permette di sostituire schemi emotivi disfunzionali con nuovi modi di sentire e reagire. 

Ogni emozione che affrontiamo in terapia – che sia paura, tristezza, rabbia o gioia – ha il potenziale di attivare specifiche aree cerebrali, come l’amigdala, coinvolta nella gestione delle emozioni intense, e la corteccia prefrontale, che regola la nostra risposta razionale e consapevole. L’elaborazione emotiva durante la psicoterapia aiuta a ridurre l’attività dell’amigdala e a rafforzare la corteccia prefrontale, promuovendo una gestione più equilibrata delle emozioni e migliorando la regolazione emotiva. In questo modo, il cervello impara a rispondere in modo più adattivo alle sfide, contribuendo al cambiamento psicologico e al miglioramento del benessere mentale. 

Ora che abbiamo esplorato come il cervello reagisce alle esperienze psicologiche, è importante comprendere come le tecniche terapeutiche specifiche possano sfruttare questa plasticità cerebrale. La psicoterapia, infatti, non si limita a modificare i percorsi neuronali in modo generico, ma impiega metodologie mirate per stimolare specifiche aree cerebrali, potenziando i cambiamenti adattivi e promuovendo un benessere duraturo. Ogni approccio terapeutico come la psicologia analitica agisce sul cervello in modo unico, mirando a sviluppare risposte più equilibrate e resilienti. In questa sezione, esploreremo come queste tecniche, facendo leva sui principi neuroscientifici che abbiamo appena discusso, portano a modificazioni cerebrali tangibili e migliorano la salute mentale del paziente. 

Le Tecniche Terapeutiche e il Loro Impatto sul Cervello

Ogni approccio terapeutico stimola modificazioni cerebrali in modo diverso, ma tutti condividono l’obiettivo comune di favorire cambiamenti duraturi a livello neurologico. Ogni tecnica ha il potere di influenzare aree specifiche del cervello, che a loro volta contribuiscono a migliorare la nostra capacità di affrontare le difficoltà emotive, i pensieri disfunzionali e le reazioni automatiche. In questa sezione, esploreremo come due delle tecniche più utilizzate, la mindfulness e la terapia cognitivo-comportamentale, influenzano il cervello e favoriscono la neuroplasticità. 

Mindfulness e Neuroplasticità

La mindfulness, che si fonda sull’attenzione al momento presente e sull’accettazione non giudicante di ciò che proviamo, stimola la consapevolezza e favorisce cambiamenti profondi a livello cerebrale. Praticare la mindfulness aiuta a sviluppare l’autoregolazione emotiva, che a sua volta promuove il benessere mentale. Quando pratichiamo la mindfulness, il nostro cervello si allena a rispondere in modo più equilibrato agli stimoli esterni, riducendo la tendenza a reazioni impulsive o automatiche. 

Dal punto di vista neurologico, la mindfulness attiva diverse aree cerebrali, in particolare la corteccia prefrontale, che è responsabile della regolazione delle emozioni, e la corteccia cingolata anteriore, che aiuta a monitorare i conflitti emotivi e cognitivi. Inoltre, la pratica costante della mindfulness è stata associata a un aumento dello spessore corticale in aree cerebrali legate alla memoria, all’attenzione e alla concentrazione. Questi cambiamenti non solo migliorano la capacità di affrontare lo stress, ma rafforzano anche la flessibilità mentale, favorendo un adattamento più sano e resiliente agli eventi della vita. 

Terapia analitica e Cambiamenti Neurali

La psicoterapia analitica è un modello psicoterapeutico che mira ad analizzare i complessi psichici alla base dei pensieri disfunzionali e i comportamenti problematici. Durante il trattamento, il paziente impara a circoscrivere (forma) e a riconoscere i pensieri o i vissuti affettivi dolorosi riconoscendone la traiettoria di senso e dunque il loro significato all’interno della propria complessità psichica e di vita. Questo processo ha un impatto diretto sulle connessioni neurali, favorendo la formazione di nuove reti cerebrali che supportano risposte più equilibrate e adattive. 

In particolare, psicologia analitica stimola la corteccia prefrontale, che regola la valutazione razionale delle situazioni, a sintonizzarsi in maniera equilibrata con l’attività del cervello più arcaico (es. amigdala), l’area del cervello associata alle emozioni primarie e alle reazioni di paura e stress. Con l’analisi e l’attivazione di nuove esperienze di pensiero e comportamento, il cervello consolida queste modifiche, creando connessioni sinaptiche più forti che rendono le risposte armoniche più automatiche e naturali. Il risultato è un cambiamento profondo nel modo in cui il cervello elabora e reagisce alle informazioni, migliorando la gestione delle emozioni e la capacità di affrontare le sfide quotidiane. 

Psicoterapia Come Strumento di Cambiamento Duraturo

La psicoterapia, stimolando la neuroplasticità, rappresenta un potente strumento per il cambiamento cerebrale. Attraverso le sue tecniche, essa offre al cervello l’opportunità di adattarsi e riorganizzarsi, modificando profondamente i circuiti neuronali che regolano le nostre emozioni, i nostri pensieri e i nostri comportamenti. Questo processo non solo aiuta a risolvere i problemi immediati, ma favorisce anche un miglioramento duraturo del benessere psicologico. 

Ogni sessione terapeutica è un’occasione per il cervello di apprendere nuove risposte e strategie, creando connessioni neurali che sostituiscono i vecchi schemi disfunzionali. Con il tempo, questi cambiamenti diventano sempre più radicati e automatici, migliorando la capacità di affrontare lo stress, la gestione delle emozioni e la qualità delle relazioni interpersonali. 

Il cambiamento duraturo che la psicoterapia può generare è il risultato di un processo profondo e continuo, che non solo migliora la vita quotidiana, ma promuove una crescita personale che va oltre la semplice risoluzione dei problemi. La psicoterapia, quindi, non è solo un trattamento per superare momenti difficili, ma un’opportunità per evolversi, acquisire maggiore consapevolezza di sé e sviluppare una resilienza che ci permette di affrontare le sfide future con maggiore equilibrio e serenità. 

Alla luce di tutto ciò, la psicoterapia diventa un viaggio trasformativo che, attraverso il potere della neuroplasticità, ci aiuta a diventare la versione migliore di noi stessi, migliorando non solo il nostro stato mentale, ma anche il nostro benessere complessivo e la nostra capacità di vivere in armonia con noi stessi e con gli altri. 

P.s.: Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo con i tuoi contatti. Grazie!

Michele Accettella_psicologo_psicoterapeuta Roma

Michele Accettella

Sono psicoterapeuta abilitato all’esercizio permanente dall’Ordine degli Psicologi del Lazio.
In oltre 15 anni ho accumulato più di 15.000 ore di lavoro in ambito clinico, come psicologo e come psicoterapeuta.

Per diventare analista junghiano, per oltre 5 anni, sono stato anch’io in terapia, poiché per conoscere l’altro è necessaria una conoscenza approfondita di sé.

L’attenzione al lavoro clinico, ancora oggi, viene periodicamente rinnovata negli incontri riservati di supervisione che svolgo presso il “CIPA – Centro Italiano di Psicologia Analitica“: un’associazione che da oltre 50 anni cura la formazione degli psicoterapeuti junghiani in Italia, di cui sono “Membro del Comitato Direttivo Nazionale”.
Sono Psicologo Analista abilitato alla docenza, alle analisi di formazione e alle supervisioni presso la “Scuola di Specializzazione in Psicoterapia” del CIPA riconosciuta dal MUR.

Dal 2021 al 2025 sono eletto Segretario scientifico e Direttore della Scuola di psicoterapia dell’Istituto di Roma del CIPA. 
Dal 2019 sono stato iscritto nell’Albo dei docenti esterni di 1° Livello – Area C di Roma Capitale.

Eventi cui ho partecipato come relatore, moderatore o discussant:

  • Master “La realtà dell’inconscio. Come l’inconscio muove la nostra vita” AIRP, 16 marzo 2024, Livorno
  • Laboratorio di formazione a cura della Rivista di Psicologia Analitica: Anoressia dell’Anima e Bulimia delle cose, 11 febbraio 2023, Chiesa Valdese, Roma
  • Inaugurazione Anno Scientifco 2023 – CIPA, 14 gennaio 2023, Roma
  • Inaugurazione Anno Scientifco 2022 – CIPA, 22 gennaio 2022, Roma
  • Introduzione alla presentazione del docufilm “Fellini e l’Ombra” di Catherine McGilvray, Cinema Farnese, 20 gennaio 2022, Roma
  • Tavola Rotonda “CIPA – Centro Italiano di Psicologia Analitica”, 5 dicembre 2020, Roma
  • Seminario Residenziale CIPA, 25-27 ottobre 2019, Terme di Stigliano
  • Journal Club CIPA, 2 ottobre 2019 riflessioni volume rivista Atque, Roma

Potrebbero interessarti anche questi articoli:

error: Questi contenuti sono protetti !!