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in un contesto riservato e protetto, senza alcun giudizio

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Riflettere

attraverso il dialogo analitico

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Comprendere

in maniera oggettiva e reale

Ricevere

in maniera obiettiva

Tommaso, Roma
Quality Manager

ll dott. Accettella con pazienza, costanza e sapienza ha saputo intercettare e interpretare le mie problematiche toccando le corde giuste per ritrovare un buon equilibrio con me stesso, sia fisico che psichico.

Oltre alla scomparsa pressoché definitiva delle sensazioni di ansia, depressione e attacchi di panico, il percorso affrontato con il dott. Accettella mi ha fornito validi strumenti mentali per affrontare le decisioni e le sfide quotidiane.

Ha inoltre, contribuito a infondere e ritrovare fiducia in me stesso e nelle mie possibilità.

Decisamente consigliato!
5/5
Pamela, Roma
Studentessa

Sentivo dentro di me un malessere costante. Non riuscivo più a stare bene con me stessa. Ero totalmente persa in un vuoto che dentro di me diventava sempre più grande.

Con il dott. Accettella mi sono sentita subito ascoltata davvero.

La sensibilità e la professionalità con cui ha portato avanti le mie sedute mi hanno fatta sentire nelle mani di un vero analista.

La consapevolezza che ho acquisito è stata la cosa che più ha migliorato il mio stato iniziale.

Ho capito che possiamo aiutare noi stessi solo quando la nostra cognizione sulle cose si fa volontà interiore.
5/5
Elisabeth, Firenze
Mediatrice culturale

La mia intuizione mi diceva di scegliere il dott. Accettella come terapeuta, non mi sbagliavo.

Un ottimo ascoltatore. La sua indole calma mi ha totalmente aiutata a rilassarmi e a esprimermi apertamente senza alcun imbarazzo.
Lo consiglio vivamente.

5/5

FAQ - Le domande più frequenti

Alcune informazioni utili sul mio lavoro

Benché sia impensabile definire la durata precisa di una psicoterapia di certo posso dire che, per la mia esperienza, due anni e mezzo è il tempo minimo necessario per affrontare adeguatamente la maggior parte dei problemi psicologici e produrre un cambiamento.
In base alla gravità dei sintomi iniziali, alla volontà individuale e alla frequenza concordata degli incontri, i tempi ovviamente possono essere diversi.

No, gli incontri saltati non devono essere pagati, poiché di fatto possono essere motivati da eventi più che giustificati.
L’impegno sarà quello di poter recuperare all’interno della stessa settimana gli appuntamenti rinviati per evitare di interrompere una frequenza utile all’efficacia terapeutica.
Inoltre, sarà comunque utile condividere eventuali processi psichici che hanno determinato tali assenze. 
Resta il fatto che un elemento imprescindile dell’efficacia terapeutica è il rispetto della frequenza concordata degli incontri. 

La psicoterapia analitica si rivolge a tutte quelle persone che si trovano a vivere uno stato di disagio o di difficoltà in generale.
Nello specifico affronta le seguenti categorie diagnostiche definite dal DSM-5: i disturbi dello spettro della schizofrenia (e altri disturbi psicotici), disturbi bipolari, disturbi depressivi, disturbi d’ansia, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi dissociativi, disturbi da sintomi somatici, disturbi di personalità, disturbi dell’alimentazione, disturbi del sonno-veglia, disfunzioni sessuali, disforia di genere, disturbi correlati a sostanze e da addiction, disturbi parafilici. 
Non si rivolge a problematicità specifiche legate ai disturbi del neurosviluppo o ai disturbi neurocognitivi.

No, la psicoterapia analitica non è per tutti.
Per il buon esito di una psicoterapia sono necessari due fattori fondamentali: la motivazione e la perseveranza.
Senza un’adeguata e consapevole volontà al cambiamento nessuna terapia può funzionare.
Pertanto, è giusto per te valutare adeguatamente le intenzioni e le aspettative rispetto al tuo cambiamento, prima di avviare una psicoterapia.

In alcuni casi mi viene chiesto per telefono qualche consiglio per affrontare un problema psicologico. Onestamente non credo serva a granché.
Ti invito allora, a prenotare 4 incontri di valutazione che potranno aiutarti molto di più a capire che cosa ti sta accadendo. Saranno sicuramente più utili.

Un indice per verificare se la psicoterapia sta avendo un effetto positivo sulla tua vita quotidiana è la valutazione della tua soddisfazione raggiunta nell’arco di circa 6 mesi nelle aree della vita da te considerate più significative: vissuti personali, relazioni famigliari, relazioni sociali, studio o lavoro, interessi personali.
Quando in una o più di queste aree si ha la possibilità di sentire un aumento della propria soddisfazione personale vuol dire che la terapia sta funzionando.

Nel mio studio prediligo una disposizione del setting vis-à-vis: due poltrone, l’una di fronte all’altra.
C’è la possibilità di usare una chaise longue nei casi in cui tu ti senta più a tuo agio in quella posizione. In alcuni casi sono io stesso a suggerire l’uso della chaise longe perché può essere funzionale allo sviluppo della terapia.

Sì, è possibile fare gli incontri anche via Skype, nei casi in cui esistono dei limiti oggettivi per svolgere gli incontri di persona (perché si vive lontani da Roma, perché ci si trasferisce in un’altra città dopo l’inizio della terapia, o anche perché si hanno difficoltà e limiti di movimento).

Una psicoterapia si può dire conclusa quando viene condiviso un soddisfacente livello di sviluppo della personalità da parte del paziente.
La riduzione dei sintomi, la buona capacità di comprendere i propri vissuti interni, nonché la capacità di fare ricorso alle proprie forze per affrontare in maniera adeguata gli eventi della vita, sono indici della giusta conclusione della terapia.

Nel mio caso la psicoterapia prevede esclusivamente incontri individuali, che serve soprattutto a garantire l’efficacia e la riservatezza della relazione terapeutica. 

Il segreto professionale, nonché la riservatezza dei dati personali raccolti per il necessario svolgimento della psicoterapia, sono garantiti dal Codice per la protezione dei dati personali (D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003), il regolamento Ue 2016/679 (GDPR), dal Codice deontologico degli Psicologi italiani, nonché dal Codice etico della associazione junghiana internazionale (IAAP – International Association for Analytical Psychology di Zurigo) a cui aderisco.
Inoltre, è possibile esprime la propria opposizione alla trasmissione dei propri dati al sistema “Tessera sanitaria” ai sensi dell’art. 3 del D.M. del 31/7/2015.
Tutte le specifiche, sono riportate nel “Contratto terapeutico” che sarà condiviso e firmato per accettazione all’inizio del progetto terapeutico come indicato dal “CNOP – Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi”.

Gli incontri di psicoterapia possono essere saldati con le  modalità previste dalla legge (Legge di Bilancio, 2020): bonifico, assegno bancario, denaro contante (fino a € 2.000,00).

Inoltre, è possibile pagare tramite bancomat, carte di credito, di debito e prepagate tramite PoS (Point of sale) come previsto dal D.M. 24/01/2014, oppure anche attraverso il servizio PayPal.me riservato ai titolari di conto PayPal.

Sì, le spese sostenute per la psicoterapia sono considerate spese sanitarie rese in conformità all’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) per finalità terapeutiche senza prescrizione medica.

La Legge di Bilancio 2020 introduce la possibilità di detrazione delle spese sanitarie a condizione che i pagamenti siano tracciabili (i pagamenti dunque devono essere eseguiti tramite assegno, carte di debito o di credito, bonifico bancario, PayPal, ecc.).

Una specifica è definita dalla Circolare 20/E/2011 dell’Agenzia delle Entrate.

Sì, gli incontri di psicoterapia possono essere certificati per i relativi rimborsi assicurativi e per tutti gli altri usi consentiti dalla legge italiana.

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