La supervisione psicologica è uno degli strumenti più potenti a disposizione di un professionista della salute mentale. Non solo aiuta a perfezionare le competenze professionali, ma favorisce un processo di crescita continua, che consente allo psicoterapeuta di affrontare le sfide quotidiane con maggiore consapevolezza e serenità. Questo processo è essenziale per mantenere alta la qualità del lavoro terapeutico e per garantire il benessere psicologico del professionista.
Indipendentemente dal livello di esperienza, ogni psicoterapeuta si trova a dover affrontare difficoltà nel corso della sua carriera. Che si tratti di casi clinici complessi o delle emozioni che emergono durante il trattamento, la supervisione fornisce uno spazio sicuro per riflettere su questi aspetti, ricevere feedback costruttivi e sviluppare soluzioni pratiche che arricchiscono la pratica quotidiana.
Sono Michele Accettella, psicologo, psicoterapeuta, analista junghiano a Roma. Da oltre 15 anni aiuto le persone a migliorare la qualità delle loro vite attraverso la crescita della personalità.
Il mio lavoro consiste nel creare le migliori condizioni possibili — all’interno della relazione terapeutica — per far emergere e sviluppare al meglio gli aspetti complessi della tua personalità, conquistando con questo una maggiore soddisfazione di vita.
La supervisione psicologica è un processo collaborativo che consente al professionista di esplorare il proprio operato con un esperto, acquisire nuove prospettive e affrontare le difficoltà professionali ed emotive che emergono nel lavoro clinico. Non si tratta solo di una revisione tecnica, ma di un’opportunità di crescita e riflessione, che aiuta a comprendere meglio le proprie dinamiche personali e a migliorare la relazione con il paziente.
Il supervisore offre una guida esperta, aiutando il professionista a esaminare i casi in modo obiettivo, a riconoscere i propri limiti e a gestire le difficoltà emotive. Questo supporto è fondamentale per evitare che le emozioni personali influenzino la relazione terapeutica, migliorando così l’efficacia delle sedute. La supervisione, quindi, non solo affina le competenze tecniche, ma favorisce un equilibrio tra la dimensione personale e quella professionale, promuovendo il benessere sia del professionista che del paziente.
Nel contesto della supervisione psicologica, il professionista sviluppa strumenti pratici che possono essere immediatamente applicati nella terapia. Questi strumenti supportano non solo la gestione emotiva, ma anche l’affinamento delle tecniche terapeutiche quotidian
Un aspetto cruciale della supervisione è il riconoscimento dei propri limiti, fondamentale per evitare che emozioni personali influenzino la relazione terapeutica. La supervisione aiuta il professionista a diventare più consapevole delle proprie reazioni emotive e a gestirle in modo sano, evitando che queste interferiscano con il processo di cura del paziente.
Un professionista che ha difficoltà a gestire un paziente particolarmente resistente può esplorare le proprie emozioni durante la supervisione. Il supervisore fornisce nuove prospettive e strumenti per affrontare la situazione in modo più produttivo, rafforzando la relazione terapeutica e migliorando l’efficacia del trattamento.
Le dinamiche emotive che sorgono durante le sedute sono una parte naturale del processo terapeutico, ma possono diventare complesse. La supervisione aiuta a comprendere come queste dinamiche influenzino il trattamento e come gestirle in modo efficace, mantenendo l’equilibrio emotivo e favorendo il progresso terapeutico.
Un professionista che avverte un’ansia crescente durante le sedute con pazienti che trattano temi traumatici può esplorare queste sensazioni nella supervisione. Il supervisore può suggerire tecniche per alleggerire l’emotività del professionista, migliorando la sua capacità di restare centrato durante le sedute e mantenere un ambiente terapeutico sicuro ed equilibrato.
Oltre ai benefici immediati, la supervisione psicologica porta miglioramenti a lungo termine nella pratica terapeutica, rafforzando le competenze professionali e promuovendo il benessere emotivo. Questo supporto continua a essere fondamentale per chi pratica la psicoterapia, contribuendo a mantenere un equilibrio sano e a migliorare l’efficacia del trattamento nel tempo. La supervisione, quindi, non solo supporta il professionista nelle sfide quotidiane, ma alimenta una crescita professionale continua che migliora l’intera esperienza terapeutica.
La supervisione psicologica gioca un ruolo cruciale nella prevenzione del burnout, un rischio significativo per chi lavora nell’ambito della salute mentale. Identificando precocemente i segnali di stress e sovraccarico emotivo, la supervisione offre strategie pratiche per mantenere un equilibrio sano tra la vita professionale e personale, proteggendo il benessere a lungo termine del professionista.
Il supervisore fornisce supporto costante, aiutando a riconoscere quando i confini professionali si stanno sfumando e a prendere le giuste misure per prevenire l’esaurimento. Questo intervento non solo protegge la salute mentale del professionista, ma migliora anche la qualità del lavoro, favorendo un approccio equilibrato e consapevole nel trattamento dei pazienti.
La supervisione psicologica è un investimento fondamentale nel benessere del professionista e nella qualità del trattamento che offre ai pazienti. Ogni sessione di supervisione rappresenta un’opportunità unica per crescere, affrontare le difficoltà professionali e migliorare continuamente le proprie competenze relazionali. In questo spazio sicuro, il professionista può esplorare nuovi approcci, rivedere le proprie pratiche e rafforzare la propria capacità di gestire le sfide emotive che sorgono durante le sedute.
Oltre al perfezionamento delle competenze tecniche, la supervisione aiuta il professionista a mantenere un equilibrio tra la propria vita personale e professionale. Questo equilibrio è essenziale per evitare l’esaurimento emotivo e garantire che ogni intervento terapeutico sia basato su un benessere emotivo e psicologico solido. La capacità di integrare il proprio vissuto emotivo con il lavoro con i pazienti è una delle chiavi per un approccio terapeutico di successo e duraturo.
Michele Accettella
Sono psicoterapeuta abilitato all’esercizio permanente dall’Ordine degli Psicologi del Lazio.
In oltre 15 anni ho accumulato più di 15.000 ore di lavoro in ambito clinico, come psicologo e come psicoterapeuta.
Per diventare analista junghiano, per oltre 5 anni, sono stato anch’io in terapia, poiché per conoscere l’altro è necessaria una conoscenza approfondita di sé.
L’attenzione al lavoro clinico, ancora oggi, viene periodicamente rinnovata negli incontri riservati di supervisione che svolgo presso il “CIPA – Centro Italiano di Psicologia Analitica“: un’associazione che da oltre 50 anni cura la formazione degli psicoterapeuti junghiani in Italia, di cui sono “Membro del Comitato Direttivo Nazionale”.
Sono Psicologo Analista abilitato alla docenza, alle analisi di formazione e alle supervisioni presso la “Scuola di Specializzazione in Psicoterapia” del CIPA riconosciuta dal MUR.
Dal 2021 al 2025 sono eletto Segretario scientifico e Direttore della Scuola di psicoterapia dell’Istituto di Roma del CIPA.
Dal 2019 sono stato iscritto nell’Albo dei docenti esterni di 1° Livello – Area C di Roma Capitale.
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